La NBA ha perso ciò che la rendeva interessante

La NBA perde ascolti: l’uso eccessivo del tiro da tre punti, i fischi arbitrali causano la progressiva perdita d’interesse da parte dei fan

Luka Doncic e Stephen Curry durante un match di Regular Season NBA 2024/25 tra Dallas Mavericks e Golden State Warriors

Se la NBA fosse un giocatore, i coach non sarebbero soddisfatti delle sue prestazioni. Il messaggio sarebbe chiaro: le performance non sono all’altezza del nuovo contratto firmato da 76 miliardi.

Gli ascolti della NBA calano progressivamente con l’avanzare delle stagioni (-28% su ESPN nel 2024), i numeri dimostrano che la lega non riesce a eguagliare le prestazioni soddisfacenti dello scorso decennio. Il gioco ha accusato la monotonia sorta dall’uso sproporzionato del tiro da tre punti e dall’indulgenza dei fischi arbitrali che rendono il gioco sempre meno intrigante.

I trasferimenti delle superstar, più frequenti rispetto al passato, allontanano i tifosi dalle squadre. Il numero elevato di gare rende il calendario meno interessante per i fan, con partite spesso percepite poco rilevanti. La lega è stata anche “vittima” della sua espansione globale. Quattro dei primi cinque giocatori NBA sono nati fuori degli States: Jokic, Doncic, Antetokounmpo, Shai non hanno favorito a stabilire un contatto forte solido con il pubblico USA

Non sono state soltanto le World Series di Major League Baseball o le Elezioni del nuovo Presidente a ridurre gli ascolti, la NBA ha perso ciò che l’ha sempre resa grande: varietà e competitività.

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