Shai Gilgeous-Alexander: “Non lascerò mai i Thunder”
Shai segna 31 punti contro i Cavs, ma non basta. Nel post gara giura fedeltà agli Oklahoma City Thunder
Shai Gilgeous-Alexander giura fedeltà agli Oklahoma City Thunder. I Cavs fermano la striscia di 15 vittorie consecutive, battendo Shai&Co per 129-122, ma nel dopo gara la Point-Guard canadese dei Thunder non pensa tanto al match perso, in cui segna 31 punti con 5 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi con 2 stoppate, quanto al suo futuro con la squadra.
Un futuro in cui non si vede al di fuori di Oklahoma City, in cui non vorrebbe giocare con un’altra squadra se non i Thunder. Shai sa che Oklahoma non è uno dei mercati più grandi della NBA – con tutti i vantaggi e svantaggi che ne vengono al seguito – ma non importa. Gilgeous-Alexander è parte dell’evoluzione della franchigia e vuole continuare a esserlo.
Che ci sia o non ci sia mercato, io non mi vedo al di fuori di Oklahoma City. Non mi importa, mi trovo bene dove sono, amo le persone dell’organizzazione e tutte quelle che mi stanno attorno. Il mercato non mi importa, i soldi importano fino a un certo punto
Shai Gilgeous-Alexander
Shai (che punta al premio di MVP) è arrivato a OKC quando i Thunder erano una squadra mediocre della Western Conference e l‘ha vista evolversi in una contender. Lo stesso percorso di quei Cleveland Cavaliers che la notte passata sono riusciti ad avere la meglio in un match dai grandi numeri.
Cleveland vince la sua 11a partita di fila, OKC non allunga la sua streak. Era la prima volta nella storia della NBA che si affrontavano due squadre con più di 30 partite vinte con l’85% di successi in Regular Season. Il massimo della competizione in questo punto della stagione.
Questo è ciò di cui si tratta la NBA, quello per cui ti svegli, quello per cui ti emozioni quando vai a dormire. È stato divertente. Abbiamo finito questa gara dalla parte sbagliata, ma è così che va il gioco
Shai Gilgeous-Alexander
Dopo aver vinto contro i Celtics, nonostante i 31 punti di Shai, i 25 di Jalen Williams e i 18 di Isaiah Hartenstein, i Thunder non riescono nell’impresa di battere anche l’altra big della Eastern Conference, ma rimangono comunque primi (30-6) per con un distacco di 6 gare dagli Houston Rockets.