Tyrese Haliburton: una stagione da Dr. Jekyll e Mr. Hyde

La stagione di Tyrese Haliburton, così come quella dei Pacers, è finora ricca di alti e bassi. Vediamo cosa c’è dietro

Tyrese-Haliburton

Dopo la sconfitta nelle finali di conference contro i Boston Celtics negli scorsi playoff, gli Indiana Pacers non stanno riuscendo a soddisfare le aspettative che si erano create su di loro quest’anno.

Sebbene il 4-0 subito nelle conference finals sia un risultato pesante, il divario è stato meno evidente di quanto il punteggio possa suggerire. Parliamoci chiaro: nessuno si aspettava risultati come quelli dello scorso anno, forse troppo positivi rispetto alle reali potenzialità del roster. Tuttavia, c’erano – e ci sono ancora – motivi per sperare in una stagione migliore.

Un aspetto fondamentale da considerare è l’età media della squadra: con 25.26 anni di media all’inizio della stagione, i Pacers sono il dodicesimo roster più giovane della lega. Da un gruppo così giovane ci si aspetta un progressivo miglioramento, con margini di crescita che potrebbero fare la differenza nel lungo periodo.

Un altro aspetto cruciale è il rendimento di Pascal Siakam. Arrivato ai Pacers a metà gennaio dello scorso anno, il campione NBA con i Toronto Raptors avrebbe dovuto essere un fattore decisivo per la squadra. Nonostante le sue indiscusse doti, Siakam ha mostrato in questa prima parte di stagione anche alcuni limiti, deludendo le aspettative di un impatto più concreto e di un miglioramento nel suo gioco.

All’inizio della stagione, i Pacers erano considerati tra le prime dieci squadre della NBA, posizionandosi al decimo posto nel Power Ranking. Oggi, con un record di 23-19, si trovano al dodicesimo posto in classifica generale, ma occupano comunque la sesta posizione nella loro conference. La differenza è minima, ma le aspettative erano ben più alte, soprattutto in relazione a Tyrese Haliburton.

Le difficoltà di Haliburton sono quelle dei Pacers

I ragazzi di coach Carlisle, rispetto alla scorsa stagione, hanno fatto un piccolo passo indietro in fase offensiva. Sebbene la differenza in offensive rating sia minima (da 115.1 a 114), il calo li ha fatti scivolare dal secondo al nono posto.

Il problema dei Pacers, però, non è la fase offensiva, anche se potrebbe esserlo per Haliburton. Il campione olimpico ha registrato un calo in quasi tutte le voci statistiche: è passato da 20.1 punti a 18.1, da 3.9 rimbalzi a 3.6 e da 10.9 assist a 8.8. Le percentuali sono scivolate dal 47.7% al 44.5% dal campo.

Un ulteriore aspetto critico per Tyrese riguarda la qualità dei tiri. Guardando i Pacers giocare, si nota che quasi tutte le triple prese dal giocatore arrivano da situazioni di open o wide open, ovvero tiri ‘facili’ che dovrebbero essere realizzati con maggiore regolarità.

Le difficoltà del prodotto di Iowa State sono quindi riconducibili al filo conduttore che avvolge i Pacers in questa stagione: gli alti e bassi. Haliburton è un giocatore estremamente incostante, e la fiducia nel suo tiro è fondamentale. Quando manca, i risultati si vedono.

Analizziamo le statistiche mese per mese di Haliburton:

  • Ottobre 2024: il mese peggiore per Tyrese. 14.6 punti, 34.6% dal campo e 25% dall’arco. Il dato si riferisce a sole cinque gare, chiuse però con un record di 2-3.
  • Novembre 2024: le statistiche di Tyrese migliorano, ma l’incostanza resta una compagna fidata. A prestazioni da 35 punti e 14 assist contro New York, alterna prove da 6 punti con il 18% dal campo e lo 0% dall’arco. Si passa da match chiusi con il 16% di realizzazione dall’arco a gare con il 50% (9 su 18).
  • Gennaio 2025: 20.4 punti, 51.6% dal campo e 44.7% dall’arco (inclusa la gara dell’infortunio contro i Cavs). Non è un caso che, infatti, nel miglior momento stagionale di Haliburton, sia a livello personale che di coinvolgimento dei compagni, siano arrivate sei vittorie consecutive, tra cui una contro i Cleveland Cavaliers.

Le difficoltà di Tyrese non si limitano alla discontinuità: l’infortunio ha avuto un impatto significativo sul suo rendimento. A questo si aggiunge la mancanza di un adeguato recupero estivo, complice l’impegno con Team USA alle Olimpiadi, e la partenza di Buddy Hield, un compagno fondamentale sia sul campo che fuori. Le ragioni ci sono, ma non possono diventare scuse per giustificare i risultati.

La difficoltà principale di Haliburton, così come dei Pacers in generale, resta la difesa. Nonostante i progressi della squadra (sono passati dal ventiquattresimo posto con un defensive rating di 117.6 al ventesimo con 114.2), la difesa del pitturato resta pessima, con il ventiseiesimo posto nella lega.

L’età è certamente dalla sua parte (24 anni), e i periodi di incostanza, con il tempo, potranno e dovranno essere limati. Resta però innegabile che le aspettative su uno dei giocatori più elettrizzanti e spettacolari della lega fossero decisamente più alte.

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