NBA, il ricordo di Julius Randle riguardo a Kobe Bryant
Julius Randle ricorda le sue prime esperienze nella lega a Los Angeles andando a parlare di Kobe e della influenza che ha avuto su di lui
L’ala dei New York Knicks sta vivendo una stagione sensazionale sa a livello personale che a li vello di squadra ritrovandosi in piena zona Playoff. Questo è senza dubbio merito del cambio di coach oltre che del duro lavoro che Juilus Randle è solito fare fin dalla sua esperienza ai Los Angeles Lakers.
Lo stesso Randle in questi giorni ha voluto ricordare quelli che son stati i suoi primi momenti nella lega dopo il brutto infortunio che gli fece saltare la sua stagione da rookie. In questo suo ricordo il giocatore ha parlato di Kobe Bryant ed in particolare di un evento che lo ha influenzato fortemente da li in poi.
I due erano compagni di squadra nell’anno del ritiro del Mamba ed alla prima gara in cui i Lakers affrontavano Dallas l’intenzione di Randle era quella di far visita alla sua famiglia essendo la sua città natale. Come spiega lo stesso giocatore però i suoi piani cambiarono velocemente.
Scendemmo dall’aereo, ci stavamo dirigendo all’hotel e…wow, non lo dimenticherò mai…eravamo quasi arrivati quando Kobe si gira verso di me e mi chiede: “Julius, tu che fai?”. Io faccio per rispondergli: “Vado a trovare la mia famiglia, mi rilasso con qualche amico. Sai, fare una serata con loro” quando lui mi interrompe come se mi volesse dire: “Nah, noi due andiamo in palestra”.
Julius Randle
Dopodiché Julius ha proseguito il suo racconto dicendo che da li in poi quella di allenarsi appena arrivato in una città è diventata la sua routine finendo poi per parlare di un’altro ricordo della scorsa stagione:
Eravamo a Detroit la scorsa stagione per una partita ed appena arrivato come ho già detto prima la mia routine da quel giorno a Dallas era quella di allenarmi subito […]. In questo specifico viaggio dovetti farmi aprire una palestra di un liceo per potermi allenare. Arrivo all’edificio ed incontro quello che penso fosse il direttore atletico della scuola, iniziamo a parlare e lui dopo un pò mi dice: “È bello vederti, i giocatori non si fanno più veder qui per allenarsi. In effetti l’ultimo che è venuto a quest’ora (in tarda serata) per allenarsi sarà venuto qui anni fa. Era Kobe.
Julius Randle