Curiosità NBA: 5 aneddoti su Joel Embiid

Con le curiosità di oggi ci dedichiamo a uno dei lunghi più forti e dominanti della NBA attuale

Joel Embiid in azione coi Sixers

Conosciamo tutti The Process, il trash talker, l’uomo in grado di dominare entrambi i lati del campo facendo impazzire gli avversari, il giocatore svogliato che di tanto in tanto butta via le partite come se non fossero importanti, la pietra angolare dei “nuovi” 76ers. Ma se volete sapere qualcosa di più su di lui, ecco a voi cinque chicche.

#1. Avrebbe dovuto giocare a pallavolo

La sua idea originale, o quella della sua famiglia, era quella di diventare un pallavolista. Al massimo un giocatore di calcio, altro sport in cui si è impegnato prima del basket ma alla fine, viste anche le sue caratteristiche fisiche, arriva la freccia di Cupido tra lui e la pallacanestro: comincia a giocare e ispirarsi ai grandi del panorama cestistico NBA, in particolare quelli in arrivo dal suo continente d’origine, come Hakeem Olajuwon.

#2. Ha frequentato la stessa High School di Simmons

Viene scoperto a 16 anni da Luc Mbah a Mute che lo porta con sé in America. Joel comincia a frequentare l’High School, la Montverde Academy (stessa scuola in cui andrà, incrocio del destino, anche Ben Simmons) per un paio di anni, prima di approdare alla University of Kansas; gioca qui un paio di ottime stagioni, in cui viene anche inserito nell’All Defensive Team e nell’All-Big 12 Second Team e il 26 giugno 2014 viene chiamato come terza scelta dai Philadelphia 76ers.

Joel Embiid

#3. Ha perso il fratello in un incidente stradale

Il fratello più piccolo di Joel, Arthur, perde la vita in un incidente stradale poco dopo il suo arrivo in NBA. La terribile notizia scuote Embiid nel profondo, portandolo anche a riconsiderare la sua permanenza nella lega, come lui stesso racconterà in seguito; la grande forza d’animo permette però al centro di restare e cominciare a costruire una carriera di tutto rispetto, dando un seguito ai grandi sacrifici compiuti in passato dalla sua famiglia per farlo giocare e al suo coraggioso passo di lasciarla per inseguire un sogno dall’altra parte del mondo.

#4. Trash talker dentro e fuori dal campo

L’impaurito studente camerunese che è arrivato nel 2011 negli USA è diventato un’icona di trash talking dentro e fuori dal campo di gioco, e non solo contro i suoi avversari (i suoi Tweet a Rihanna, che lo ha invitato a presentarsi alla sua porta solo se fosse diventato un All Star, sono ormai materia di leggenda). Ultimo a farne le spese è stato Karl-Anthony Towns, con cui si è addirittura arrivati alle mani, prima del chiarimento tra i due e della vicinanza espressa da Embiid dopo la scomparsa della madre di Towns.

#5. Sono appena uscite le sue prime scarpe

Ha presentato nella partita contro i Magic le sue prime signature shoes targate Under Armour, le Embiid One. Testimonial della marca sportiva insieme a Steph Curry, Joel metterà sugli scaffali le sue scarpe personalizzate dal 18 settembre, entrando a far parte della ristretta nicchia di giocatori con un marchio personale di calzature.


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