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NBA, 5 curiosità su Shai Gilgeous-Alexander

Il canadese è una delle sorprese della stagione, scopriamo qualche chicca su di lui

Il sophomore dei Thunder è stato una delle più belle sorprese del campionato quest’anno, mettendosi in lizza per il premio di Most Improved e dando un solidissimo contributo a OKC per classificarsi ai Playoff nonostante le quasi inesistenti aspettative in un anno di transizione. Chissà che l’anno prossimo faccia un ulteriore passo in avanti. Intanto ecco le cinque curiosità su di lui!

#1. Ha un nome da record

Il nome completo sarebbe Shaivonte Aician Gilgeous-Alexander. Trentuno lettere, attualmente il nome più “lungo” che possiate trovare in NBA. Anche abbreviando in Shai e togliendo il secondo nome rimane tra i più lunghi in circolazione. Povero quello che gli deve stampare la maglia!

#2. Viene da una famiglia di sportivi

La madre di Shai, Charmaine Gilgeous, era una velocista che ha corso nelle Olimpiadi del 1992 per Antigua e Barbuda. Il padre, Vaughn Alexander, è stato il suo primo coach nel Junior Basketball. Il cugino, Nickeil Alexander-Walker, gioca attualmente nei Pelicans dai quali è stato scelto nello scorso Draft.

#3. È il più giovane ad aver realizzato una tripla doppia da 20 rimbalzi

Nonostante nomi altisonanti lo precedano nello stat padding, Shai si è ritagliato un piccolo, glorioso spazio all’interno del libro dei record NBA. Infatti è il più giovane giocatore ad aver mai realizzato una tripla doppia da almeno 20 punti, 20 rimbalzi e 10 assist, scalzando il precedente detentore, un certo Shaquille O’Neal. Sfidato da Donovan a dimostrare le sue qualità in ogni sfumatura del gioco, Shai non si è fatto di sicuro pregare.

#4. Si è trasferito per avere più competizione

Originario di Toronto e cresciuto ad Hamilton, in Ontario, Shai non è riuscito ad entrare nella prima squadra della St. Thomas More School, rimanendo nel junior team. Per provare le sue qualità si è quindi trasferito nel 2015 a Chattanooga, Tennessee, per frequentare la Hamilton Heights Christian Academy, dove ha dimostrato il suo valore e si è classificato come una scelta da quattro stelle.

#5. Michael Jordan non ha creduto in lui

Scelto come undicesimo dagli Hornets, è stato subito scambiato ai Clippers per Miles Bridges e due seconde scelte. Le due stagioni vedono Shai nettamente in vantaggio su Bridges e lo qualificano come uno dei migliori futuri prospetti: le sue percentuali realizzative sono superiori a quelle di Westbrook alla sua età e il suo ball-handling, analizzato in termini di numeri, è solidissimo come testimoniano le pochissime palle perse in relazione ai minuti giocati. Per capirci, tiene la media in carriera di Mike Conley, un playmaker di assoluto rispetto. Insomma, un’altra occasione sprecata da MJ e Charlotte.

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