NBA, Chris Paul sul boicottaggio e le proteste

Emozionato davanti alle telecamere, Paul si è detto soddisfatto dell’unione di tutti i giocatori durante le proteste

Chris Paul parla del boicottaggio e delle proteste

Sospensione della stagione NBA? Dopo il boicottaggio delle 6 gare in programma nelle scorse due sere, sembrava molto alta la probabilità di non vedere più i giocatori in campo.

Come espresso da Chris Paul, la minaccia di una potenziale sospensione della stagione non era volontà dei soli LeBron James o Kawhi Leonard, portavoce di Lakers e Clippers – le prime due squadre a votare contro la continuazione dopo le proteste -, ma di una comunità intera. Quella dei giocatori NBA.

Non si è mai trattato di una persona sola, non di una squadra. Ma di una volontà di insieme.

Chris Paul

Col boicottaggio delle gare dei playoff, i giocatori sono riusciti ad ottenere non solo attenzione globale, ma soprattuto hanno convinto i proprietari delle franchigie a soddisfare le richieste legate alle importanti questioni sociali che stanno movimentando gli Stati Uniti e il resto del mondo.

Nella decisione di riprendere i playoff, i giocatori hanno dimostrato unità di intenti alimentando la speranza che tutto ciò che sta accadendo al di fuori della bolla di Orlando possa smettere il prima possibile. Il presidente della NBPA Chris Paul ha detto di aver parlato con il padre di Jacob Blake.

Siamo stanchi di vedere che succedono sempre le stesse cose giorno dopo giorno. La gente pensa che per noi sia tutto a posto solo perché guadagniamo tanti soldi, ma siamo umani. Abbiamo sentimenti reali.

Dopo giorni di proteste, si torna in campo “uniti e concentrarti di nuovo” come detto da Chris Paul.

Sono stai due giorni molto complicati. Bisogna dare credito a tutti i nostri giocatori che hanno partecipato. Quello che tutti hanno visto nell’ultimo paio di giorni è un gruppo di ragazzi che ha bisogno di ripartire, di concentrarsi di nuovo.


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