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Warriors, preoccupazione Wiggins dopo il rifiuto del vaccino

L’ala piccola non intende sottoporsi alla vaccinazione per motivi religiosi: ora, la franchigia di Oakland è preoccupata per la sua disponibilità

Con Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green e coach Steve Kerr, i Golden State Warriors hanno ottime armi a disposizione per essere tra le migliori nella Western Conference.

Sfortunatamente, la franchigia è al momento preoccupata per la disponibilità di Andrew Wiggins: secondo alcune fonti, il canadese si sarebbe rifiutato di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19.

Sebbene la NBA non abbia imposto la vaccinazione obbligatoria, la giurisdizione locale di San Francisco la richiede per l’ingresso alle arene sportive.

Per questo motivo, per poter giocare sul campo casalingo, il giocatore non vaccinato deve ottenere un’esenzione medica o religiosa da parte della Lega.

Gli Warriors hanno chiesto a Wiggins di parlare con un medico di Oakland, nella speranza di riuscire a convincerlo a vaccinarsi, ma sembra che l’operazione non abbia avuto successo.

Ovviamente, il dibattito sui vaccini è attualmente un tema particolarmente caldo e, come abbiamo potuto constatare, sta interessando anche il mondo NBA.

La prossima stagione, ciascuna città o arena avrà necessariamente adottato misure differenti e tutti i giocatori, che avranno deciso di non vaccinarsi, si troveranno in una posizione svantaggiosa.

Se il numero #22 dovesse rimanere fedele alle sue dichiarazioni perderebbe $350 mila ad ogni partita saltata.

Per la stagione in avvio, con Thompson non ancora al 100%, Wiggins giocherebbe un ruolo di rilievo a livello realizzativo. Ma nel caso in cui non dovesse vaccinarsi, coach Kerr dovrà pensare ad altre opzioni.

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