Ripresa NBA, approvata la lista dei messaggi sociali sulle maglie

A tre settimane dalla ripresa si torna a parlare delle tematiche sociali e come saranno affrontate nella bolla di Orlando

LeBron James con la maglia I Can't Breathe

Come richiesto da molti giocatori la NBA ha rilasciato una lista approvata di messaggi da apporre sulle maglie, attraverso i quali potrà essere portata avanti la campagna di uguaglianza sociale per cui molti di loro si sono battuti fuori dalla bolla.

Tra le scritte si citano “Black Lives Matter”, “Say their names”, “I can’t breathe” (già utilizzato nelle maglie di riscaldamento nel 2014 per la morte di Eric Garner e tornato spaventosamente attuale dopo l’omicidio di George Floyd). Oltre queste si troveranno anche messaggi più generici ma non meno forti come “Peace”, “Justice” e “Freedom”.

I giocatori hanno deciso di non utilizzare i nomi delle vittime di delitti a sfondo razziale per rispetto verso le famiglie e non ci sarà alcun obbligo qualora decidessero di tenere i loro cognomi come sulle regolari maglie da gioco.

Non tutti sono però d’accordo con la lista: Jaylen Brown, giocatore dei Celtics ha dichiarato “Avrei voluto vedere altre scritte dietro le nostre maglie, questa lista non mi trova per nulla favorevole”. Per lui la questione non è quindi se sia giusto o meno sfruttare la visibilità per sensibilizzare il pubblico quanto i messaggi che andrebbero mandati. Non essendo obbligatorio, Brown potrà scegliere di non indossare alcuna scritta anche se, essendo stato tra i più attivi nelle manifestazioni, ci si aspetta che possa cambiare idea in merito.

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