Nets, Irving era stato avvisato dal front office
L’analista ESPN ha fatto luce sulla cronologia degli avvenimenti che hanno portato all’esclusione di Irving
I Brooklyn Nets hanno deciso, tramite comunicato ufficiale, di andare avanti senza Kyrie Irving. La volontà del playmaker di non vaccinarsi è diventata un problema per la squadra che ha preso la decisione di metterlo fuori rosa e di non prolungare il contratto della superstar.
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Kyrie inizialmente ha chiesto ai giornalisti di rispettare la sua privacy, poichè avrebbe cercato di risolvere privatamente la questione con il front office ma nulla è stato risolto. Brian Windhorst di ESPN, in una recente intervista, ha fatto luce sulla cronologia degli avvenimenti.
La legge è stata approvata dal sindaco di New York, Bill De Blasio: sapevano ci fosse un problema ed una manciata di giocatori di Knicks e Nets non era ancora vaccinata quando questa legge è entrata in vigore ad Agosto. Di conseguenza, tutti i giocatori sono stati vaccinati all’inizio del training camp, tutti tranne Kyrie, il quale continuava a dire che non sarebbe stato un problema
Brian Windhorst
La situazione sembra irrecuperabile, salvo cambiamenti di pensiero di Kyrie dell’ultimo momento. Brooklyn può andare avanti senza di lui concentrando la propria attenzione su Durant e Harden. Scambiarlo non è una opzione al momento, ma le prossime settimane potrebbero rivelare grandi sorprese.
A San Diego, dove la squadra si trovava per il training camp, il playmaker ha incontrato Joe Tsai, proprietario della squadra e pubblicamente pro-vaccino ed il primo avvertimento era stato mandato. Al ritorno a New York, è stato detto a Irving che la squadra non avesse intenzione di spostare gli allenamenti all’aperto e che in seguito non avrebbe potuto giocare le partite in casa della squadra. Al terzo invito con conseguente rifiuto, la proprietà ha perso la pazienza e scaricato pubblicamente il playmaker
Brian Windhorst