NBA, Lakers vs Nets: sfida da Finals?
I General Managers li danno come probabili finalisti, con i Nets in netto vantaggio sui Lakers: sarà questa la sfida che porterà al titolo NBA?
Nonostante il titolo vinto lo scorso anno i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo non vengono dati come favoriti a ripetersi: sono i Brooklyn Nets i vincitori probabili designati dai trenta General Managers della NBA nelle loro previsioni annuali. Dietro di loro, con distacco, si trovano i Los Angeles Lakers che sanciscono quindi la finale: Brooklyn vs LA, la sfida delle stelle.
Per onestà va detto che la franchigia newyorkese parte con un vantaggio non indifferente sul pronostico:
- Brooklyn Nets 72%
- Los Angeles Lakers 17%
- Milwaukee Bucks 10%
- Altre contender 1%
Un margine enorme, ma il distacco è effettivamente così ampio?
Lakers, il roster
Il mercato losangelino ha sicuramente stuzzicato il palato dei suoi tifosi: al fianco di LeBron James e Anthony Davis ci sarà Russell Westbrook, giocatore di livello assoluto in arrivo da Washington che viene dalla quarta stagione in tripla doppia di media. Insieme a lui sono arrivati Carmelo Anthony, amico di vecchia data di LBJ e uno dei migliori scorer puri della NBA, Dwight Howard, Rajon Rondo e Trevor Ariza, alla seconda esperienza in gialloviola, e Kendrick Nunn dopo due ottime stagioni con gli Heat.
Non solo, per rinforzare e allungare ulteriormente la panchina sono arrivati giocatori di esperienza come DeAndre Jordan, Malik Monk, Wayne Ellington e Kent Bazemore. I profili non sono esattamente quelli di stelle assolute ma nell’ossatura dei Lakers avere veterani pronti a dare quello che serve alla squadra può essere fondamentale in ottica Playoff.
Pro e contro
L’attacco è stellare e ha poco da invidiare ai Nets: LeBron, pur entrando nel suo diciannovesimo anno nella lega, è un giocatore letale; Davis si sta prendendo sempre più responsabilità offensive realizzando canestri importanti; Westbrook è un facilitatore eccellente e un più che discreto finalizzatore all’occorrenza; Melo, Rondo, Howard e gli altri gregari di lusso serviranno per aprire spazi, prendere tiri o costruirne per le stelle e dare più fiato possibile ai protagonisti principali.
Potendosi affidare ad una second unit di esperienza e qualità è molto facile pensare che i Big Three, o quantomeno LBJ e The Brow, avranno più riposo e meno minuti in regular season per privilegiare un impiego maggiore nei Playoff o nei momenti chiave di partite importanti.
L’ossatura però è molto diversa rispetto all’anno scorso o all’annata del titolo e questo può portare difficoltà di adattamento in tempi brevi: la preseason ha evidenziato questo aspetto in maniera pesante, con sei sconfitte in altrettante partite.
Non solo, la difesa sembra meno solida di quella che ha portato i Lakers al titolo e mancano tiratori efficaci dall’arco, arma non del tutto indifferente nel basket moderno. Questi due elementi sono stati fondamentali nella corsa al Larry O’Brien nella bolla di Orlando e mancando in questo roster bisognerà fare degli aggiustamenti importanti in termini di gioco per creare una chimica migliore, snaturando alcuni aspetti degli schemi cardine di Frank Vogel.
Nets, il roster
Anche i Nets possono contare su un roster di prima qualità capitanato da quelli che al momento sono i Big Two, non più Three fino a nuovo ordine, Kevin Durant e James Harden. Il quintetto base è praticamente immutato rispetto allo scorso anno, con il ritorno di LaMarcus Aldridge dopo il ritiro precauzionale per via di problemi al cuore. Insieme a loro tre ci saranno Bruce Brown e Joe Harris, quest’ultimo chiamato a confermarsi dopo l’ottimo anno appena passato.
I grandi acquisti estivi sono stati Patty Mills e Paul Millsap, anche in questo caso veterani esperti presi per guidare, rinforzare e aiutare a migliorare la second unit di Brooklyn. Second unit che può fare affidamento su giovani promesse già presenti in roster come Nicolas Claxton, Jevon Carter (appena preso dai Suns) e il rookie Cam Thomas. Ultimo ma non ultimo, non dimentichiamo anche la presenza di Blake Griffin, giocatore apparso in ottima forma dopo la parentesi dimenticabile a Detroit.
Pro e contro
Pro: i Nets sono arrivati a due centimetri dall’eliminare quelli che sono diventati i campioni. Due centimetri, letteralmente. Quanto è bastato per mettere il piedone di KD sulla riga e trasformare la sua tripla surreale in un tiro da due punti. Il resto è storia. Perché lo considero un pro? Perché Brooklyn giocherà col coltello tra i denti per riprendersi quello che ha perso con tanta sfortuna e vorrà dimostrare di non esserci arrivata così vicina per caso.
Non solo, Durant sembra in forma eccellente e la chimica con Harden si è dimostrata fantastica nonostante lo scetticismo iniziale, così come il feeling con i compagni. I newyorkesi sono quindi una compagine già pronta a farsi valere senza dover trovare una quadra fin da subito, a differenza dei gialloviola.
Il contro ha un nome e un cognome: Kyrie Irving. Le vicende legate al prodotto di Duke sono state una fonte di distrazione e preoccupazione per tutta la franchigia, dal GM ai compagni di squadra. La risposta di Harden dopo una delle partite di preseason si commenta da sola:
A meno che Irving non decida di vaccinarsi non lo vedremo in campo, su questo il front office è stato molto chiaro, e questa è ovviamente una perdita non da poco per i Nets: avere una terza stella con le qualità di Kyrie da contrapporre alle squadre avversarie sarebbe fondamentale, soprattutto ai Playoff.
Dove quindi i Lakers hanno tre stelle a pieno regime pronte a scendere in campo, i Nets possono rispondere “solo” con due, sbilanciando così il fattore Big in favore dei losangelini. Di contro, LA non ha la chimica e l’affiatamento di Brooklyn e dovrà faticare per guadagnarseli sul parquet.
Chi può prevalere tra le due? Impossibile saperlo con certezza adesso ma le Finals cominciano il 2 giugno, chissà che non avremo la risposta proprio allora…