Partite NBA, le Migliori Prestazioni Individuali della Storia
Ecco una lista delle migliori prestazioni individuali mai registrate nella storia della NBA
Il basket targato NBA non smette mai di stupire, rimaniamo incantati dalle triple, dalle schiacciate spettacolari e da quei buzzer beater che fanno esplodere di gioia le arene.
Spesso dietro a queste giocate ci sono delle statistiche folli a fine partita, chi ha registrato una doppia doppia, chi come Russell Westbrook stracciava record con una tripla doppia dopo l’altra o chi ogni sera gioca partite consecutive da 40 e più punti in pieno stile James Harden.
Sappiamo che la pallacanestro ha molto di più dei soliti numeri segnati sul tabellino, però ci soffermiamo spesso a guardare le prestazioni dei giocatori e nelle giornate di Fantabasket Dunkest, diventa il nostro e vostro primo pensiero appena suonata la sveglia.
Record non si è mai smesso di classificarli e chiunque, volontariamente o meno, gioca per scalzare quello precedente e iscrivere il proprio nome nelle classifiche punti, rimbalzi, assist e così via.
Noi abbiamo scelto le prestazioni più incredibili, partite a tutto tondo (di Regular Season), quindi non troverete gli 81 punti di Kobe, perché sebbene sia stata poesia allo stato puro, non rientrava nei parametri della classifica.
Allo stesso modo non ci sono partite di Wilt Chamberlain, altrimenti nelle dieci posizioni non ci sarebbe stato spazio per gli altri e poteva chiamarsi “Le 10 statistiche più incredibili di Wilt”.
La maggior parte di esse sono dell’epoca moderna, poiché palle rubate e stoppate hanno iniziato ad essere contate solo a partire dalla metà degli anni ’70, così è nata anche la quadrupla doppia e di seguito dieci giocatori che hanno contribuito alla Lega con questi numeri fuori dal comune.
Chris Paul (20 punti, 20 assist, 0 palle perse, FG 50%) vs Pelicans
10 Dicembre 2016 – Quando i Clippers viaggiavano ad alta quota grazie alla qualità dell’intera “Lob City”, ad assistere DeAndre Jordan e lo schiacciatore seriale Blake Griffin c’era la “Point God”, che quella sera contro New Orleans decise di non sbagliare davvero nulla.
20 punti con un affidabile 50% al tiro, il tutto condito da 20 assist per i compagni, bravi a frustare la retina e altrettanto ottimi ad aiutare il compagno a non commettere turnovers.
Dwight Howard (32 punti, 30 rimbalzi) vs Nets
21 Marzo 2018 – Ultimi sprazzi di un Howard in fase calante, prima della incredibile ripresa fisica in quel di Los Angeles. Nell’annata a Charlotte qualche volta capitava di indossare i panni di Superman e durante il solstizio di Primavera, fece sbocciare gli Hornets con una prestazione mostruosa.
I commentatori rispolverarono il vecchio soprannome di “Daily Double” per il centro, che stabilì il record per la partita con il maggior numero di punti segnati catturando 30 rimbalzi. Gli americani adorano creare statistiche.
Kevin Love (31 punti, 31 rimbalzi) vs Knicks
12 Novembre 2010 – Quando Kevin Love era rasato, senza titolo NBA e non assomigliava al modello che è ora, nel pitturato comandava e a Minneapolis sognavano in grande (non accorgendosi che forse avere solo lui non sarebbe servito a molto).
Contro i Knicks mise in atto una supremazia territoriale degna del miglior conquistatore catturando 19 rimbalzi difensivi e 12 offensivi e segnando 31 punti.
Era l’inizio della stagione e il buon Kevin, al terzo anno nella Lega, faceva intendere che tra i big man c’era anche lui, il tutto giocando da ala grande, rendendo praticamente nullo l’apporto dell’altro rim-protector dei Wolves. Questo deve aver catturato l’attenzione di LBJ qualche anno più tardi.
Nikola Jokic (35 punti, 12 rimbalzi, 11 assist, 0 palle perse, FG 100%) vs Suns
20 Ottobre 2018 – Il 2018 vi accorgerete essere l’anno solare con il numero più alto di prestazioni incredibili, questo grazie anche all’evoluzione del gioco e agli interpreti che, seppur lunghi e magari tracagnotti, non difettano in nessun fondamentale.
Questo è il caso di Jokic: con Halloween alle porte aveva deciso di spaventare a morte gli avversari e giocò quella che in gergo si chiama la partita perfetta.
Una tripla doppia monstre da 0 palle perse e il 100% dal campo, macchiando all’ultimo un tabellino immacolato, a causa di un tiro libero fermato dal ferro.
Nate Thurmond (22 punti, 14 rimbalzi, 13 assist, 12 stoppate) vs Hawks
18 Ottobre 1974 – Una quadrupla doppia risulta un’eresia posizionarla solo al 7° posto, a maggior ragione se questa è pure la prima ufficiale registrata dalla NBA.
Thurmond si impegnò per umiliare gli Hawks di fronte a tutto il palazzetto e sfruttò pienamente i suoi 211 centimetri, regalando la vittoria ai Bulls e facendo sognare di notte le 12 stoppate rifilate agli avversari.
Come mai dunque la troviamo qui? Riuscì nell’impresa grazie all’overtime e in quegli anni Nate era uno dei giocatori più alti della Lega, un punto a favore per lui, ma per la statistica è che rende tutto più “semplice”.
Scott Skiles (22 punti, 30 assist) vs Nuggets
30 Dicembre 1990 – Skiles è probabile che lo conosciate grazie ad NBA 2K, il cui nome compare nella statistica “record di assist nella NBA per singola partita” oppure perché lo avete visto seduto sulle panchine di Bulls, Suns, Bucks e Magic nel recente.
Con l’avvicinarsi del nuovo anno e un record imbarazzante, per entrambe Nuggets e Magic quella fu la partita in cui far divertire il pubblico. Orlando vinse 155-116 e Skiles, in stato di grazia assoluto, registrò il record assoluto (e ancora imbattuto) di assist in una singola partita, mettendoci a fianco una signora produzione di punti, ben 22, a completare l’opera.
Non c’era molta difesa in quella gara e le due squadre erano davvero sotto la media, ma i 30 di Scott sono una perla da non perdere.
Shaquille O’Neal (24 punti, 28 rimbalzi, 15 stoppate) vs Nets
20 Novembre 1993 – Per chi non lo sapesse, Shaq è stato scelto al Draft del 1992, questa partita si è giocata dunque all’inizio del suo secondo anno in NBA. Ecco un Sophomore che inizia a dare segni del suo dominio nella gara svoltasi in New Jersey, vicino proprio alla sua terra natale.
Sebbene i Magic chiuderanno avanti solo di 2 punti, qui O’Neal spazza via dal parquet qualsiasi forma vivente, tirando con oltre il 60%, andando solo una volta in lunetta (sbagliando, non sia mai).
I dati terrificanti sono quelli in difesa, 28 rimbalzi e 15 stoppate, arrivando vicino al record di Elmore Smith a quota 17. Lui disse di aver disputato una “OK game”, quella fu la sua unica partita da 20-20-10 in carriera ed inspiegabilmente, una delle più dimenticate.
James Harden (60 punti, 10 rimbalzi, 11 assist) vs Magic
30 Gennaio 2018 – Il Barba ci ha abituati bene con le serie di punti a partita, qualcuno però gli imputa di essere troppo egoista, che non sarà mai un vincente prendendosi 30/40 tiri in isolamento e altri vari epiteti, del tutto immeritati.
Innanzitutto perché giocatori come Kobe e Jordan hanno impostato la loro carriera sull’ISO Game, prendendo una mole incredibile di tiri, poi il dato da non sottovalutare: a differenza dei già citati fenomeni, Harden è un passatore incredibile, non che Bryant o MJ non sapessero passarlo, solo che proprio non lo facevano.
JH la sera di Gennaio con 60 punti e la doppia cifra in rimbalzi ed assist fece registrare la tripla doppia con più punti segnati, mangiandosi letteralmente la difesa dei Orlando, tanto che qualche simpaticone sulla pagina Wikipedia dei Magic, alla voce proprietario misero proprio “James Harden”.
David Robinson (34 punti, 10 rimbalzi, 10 assist, 10 stoppate) vs Pistons
17 Febbraio 1994 – Podio meritato per l’ammiraglio e se un’altra quadrupla doppia non è al primo posto, dev’esserci stato altro di più incredibile. Già e sarete ben presto concordi anche voi con questa scelta. David Robinson seguendo la linea Spurs già dettata da Alvin Robertson, sigla la quadrupla doppia con più punti nella storia della NBA.
34 punti e un dominio su entrambi i lati del campo, prestazione a tutto tondo che schiacciò la squadra di Detroit. Nonostante la prestazione incredibile, per il titolo di MVP dovette aspettare la stagione successiva e per quello NBA l’arrivo di un ragazzino da una remota isola americana. L’ammiraglio mise in riga i Pistons, i compagni e l’intera Lega.
Hakeem Olajuwon (38 punti, 17 rimbalzi, 6 assist, 7 palle rubate, 12 stoppate) vs Sonics
10 Marzo 1987 – The Dream perché era un sogno vederlo giocare e forse anche perché ti sognavi di poterlo fermare. Con il “Dream Shake” riusciva letteralmente a mandarti al bar ed era impossibile riuscire a marcarlo, il rimpianto più grande fu quello di non vedere mai una sfida Jordan vs Olajuwon alle Finals.
Marzo è il portafortuna di Hakeem, durante il terzo mese dell’anno si trasforma in un rullo compressore e nel 1987 registrò quella che fino ad ora è la prestazione più prolifica nella storia della NBA.
Nel gergo statistico questa è una partita “5×6”, riuscita solo a lui e a Kirilenko, ma quel che più salta agli occhi è che Olajuwon avrebbe potuto chiudere la gara con una quintupla doppia, per farvi capire di che giocatore straordinario stiamo parlando.
Tre anni più tardi “The Dream” mise a referto la sua prima quadrupla doppia e a distanza di sole tre settimane, ne registrò una seconda, che per motivi sconosciuti gli venne attribuita solo come tripla doppia.
Se vi steste chiedendo perché solo il secondo posto dopo tanti elogi, è perché ci sono voluti 2 over time per arrivare a questa statistica fantascientifica.
Russell Westbrook (20 punti, 20 rimbalzi, 21 assist) vs Lakers
2 Aprile 2019 – La medaglia d’oro a chi da anni viene etichettato come stats-padder, come egoista, come accentratore di gioco e un sacco di fesserie, specie per chi chiude due stagioni consecutive in tripla doppia di media, registrando dunque la doppia cifra anche nella categoria assistenze.
Questa data fu un momento toccante e speciale per il nostro Russ che giocò per l’intera partita come un toro a cui stanno mostrando il drappo rosso. 20 punti, 20 rimbalzi e 21 assist era dai tempi di Wilt Chamberlain che un giocatore non metteva sul tabellino numeri del genere, solo che Wilt era oltre i 2 metri e 10 e giocava quasi “da solo”, rendendo “facili” questo tipo di gare.
Westbrook ci è riuscito nel 2019, contro i Lakers di LeBron James (anche se il King, infortunato, non prese parte al match), due sere dopo l’assassinio dell’amico e rapper Nipsey Hussle, dedicando proprio a lui questa gara.
RW0 giocò una partita non priva di errori e gli avversari erano la squadra B dei giallo-viola, ma nessuno può negare che dimostrò al mondo intero che quell’MVP di due stagioni prima, non era solo frutto delle triple doppie e delle statistiche, ma di un dominio incontrastato del parquet.
Nikola Jokic (41 punti, 15 rimbalzi e 15 assist) vs Suns
25 Dicembre 2022 – Nikola Jokic, durante l’ultimo NBA Christmas Day, è riuscito a collezionare una tripla doppia da ben 41 punti, 15 assist e 15 rimbalzi, nella sfida tra i suoi Denver Nuggets ed i Phoenix Suns. Una prestazione che è entrata di diritto nei manuali del basket dato che nessuno aveva mai fatto registrare numeri simili nel giorno di Natale.
Luka Doncic (60 punti, 21 assist e 10 rimbalzi) vs Knicks
27 Dicembre 2023 – Luka Doncic, invece, è riuscito nell’impresa di registrare una tripla doppia leggendaria da 60 punti, 21 rimbalzi e 10 assist nel successo dei suoi Dallas Mavericks al Madison Squadre Garden contro i New York Knicks. Numeri spaventosi per un giocatore di 23 anni (24 tra poche settimane).
Inoltre, lo sloveno, è l’unico giocatore nella storia dell’NBA ad aver messo a segno almeno 210 punti, 50 rimbalzi e 50 assist in 5 partite grazie ad una serie di prestazioni mostruose mantenendo una media di 45.6 punti, 11.2 rimbalzi, 10.2 assist:
Giannis Antetokounmpo (22 punti, 13 rimbalzi, 10 assist, FG 100%) Vs Raptors
20 Marzo 2023 – Per alcuni giocatori registrare una tripla doppia nella NBA moderna è diventato quasi scontato, ma la prestazione di Giannis contro i Raptorso non può non essere citata in questo speciale articolo. La stella dei Bucks ha chiuso la sua gara del 20 Marzo 2023 con 22 punti, 13 rimbalzi, 10 assist, 2 stoppate e un clamoroso 9/9 dal campo (8/8 da 2 punti e 1/1 da tre punti). La prestazione è stata leggermene sporcata dalle 3 palle perse e dal 3/7 ai liberi, ma impossibile non inserirla tra le migliori prestazioni della storia NBA.