Guida ai Portland Trail Blazers 2023/24
L’analisi dei nuovi Portland Trail Blazers anche in ottica Fanta basket
Si chiude un’era, se ne apre un’altra. Portland spera che possa essere più vincente, nonostante comunque gli ultimi dieci anni non sia stati deludenti. Certo, è mancato quel qualcosa in più per raggiungere davvero la vetta: forse un po’ di fortuna negli incroci di playoff, infortuni e altri fattori che non sono sufficienti per vincere in NBA, ma sono senza dubbio necessari.
La nuova era dei Blazers si apre accompagnato dal rumore degli applausi che Joe Cronin merita per aver dato alla franchigia la prospettiva su un futuro che sembra molto intrigante. Ha fatto gli interessi di Damian Lillard, ma senza sacrificare in nessun modo quelli dei Blazers – come aveva promesso – che infatti hanno ricavato un bel pacchetto di giocatori dalla trade del veterano, trasferitosi ai Milwaukee Bucks.
DeAndre Ayton, Scoot Henderson, Robert Williams III, Shaedon Sharpe, Anfernee Simons. Portland riparte da un nucleo di giovani (in cui il più anziano ha 25 anni) che molto probabilmente in questa stagione non andrà lontanissimo, a maggior ragione in una Western Conference in cui anche i nuclei di veterani devono sgomitare per farsi posto, ma ricordiamo ricostruzioni decisamente peggiori nel corso della storia NBA.
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Giocatori chiave
In tutto il roster dei Blazers, Ayton (C, 14 CR) è il giocatore con più chilometraggio ai playoff e l’unico ad essere arrivato alle NBA Finals. Lascia una squadra che potrebbe tornarci per una in cui il suo ruolo è senza dubbio quello del leader. Fresco di visita alla facility dei Trail Blazers, l’ex Phoenix ha fatto intendere quanto sia entusiasta della sua nuova partenza: “Mi sembra di essere appena stato draftato”.
I Blazers l’hanno accolto nel migliore dei modi perché sentono che il centro originario delle Bahamas può essere il giocatore giusto da cui ripartire insieme a Scoot Henderson, giovane con cui spartirà la faccia della franchigia. Vale la scelta al Fanta Draft.
Henderson invece non ha vissuto altre esperienze in NBA, se non quella della G-League l’anno scorso nel team Ignite. Lui è stato sul serio scelto al Draft quest’anno, alla terza scelta, dietro a Victor Wembanyama e Brandon Miller e in molti lo considerano un vero candidato per il titolo di Rookie of the Year nonostante la concorrenza del francese e di Chet Holmgren (che non ha potuto giocare l’anno scorso per infortunio); anche Scoot parte da una base di 14 CR, ha non poche pressioni sulle spalle essendo l’erede di Damian Lillard ed è un rookie. Stesso discorso fatto per Ayton: ha tanti pdk nelle mani.
Possibili sorprese
Shaedon Sharpe (G, 9 CR) intriga. È uno dei giocatori del futuro dei Blazers che hanno esercitato la team option da 6.6 milioni. L’anno scorso ha dimostrato una certa costanza pur essendo un rookie: 80 partite giocate (solo 15 da titolare) con 9.9 punti di media partendo dietro ad Anfernee Simons (G, 11 CR), che quest’anno, almeno all’inizio, avrà in mano le chiavi della squadra insieme a Jerami Grant. Il suo minutaggio potrebbe crescere a stagione in corso potendo essere utilizzato anche da ala piccola, ma per ora rimane una scommessa.
Giocatori da evitare
Malcolm Brogdon (G, 9 CR) rientra in questa categoria. Per quanto le voci di mercato si siano affievolite, non è da escludere che un giocatore del suo taglio magari ambisca a trasferirsi in un contesto più competitivo. Rimanendo a Portland il suo ruolo sarebbe ipoteticamente da sesto uomo; anche per gli infortuni che ha vissuto la scorsa stagione rimane un’incognita.
Possibile quintetto
PM: Scoot Henderson
G: Anfernee Simons
AP: Matisse Thybulle
AG: Jerami Grant
C: DeAndre Ayton
Power ranking
La Portland di coach Billups non ha certamente i mezzi per essere una contender. È complicato prevedere quali possano essere i risultati di un gruppo guidato da un nucleo di ragazzi, di enorme talento, di 25 anni – escluso il veterano Jerami Grant, 29enne.
Tornare ai playoff alla fine di questa stagione è abbastanza complicato, forse fissare l’asticella per un posto ai play-in potrebbe essere un buon test: il reale obiettivo invece è la crescita della nuova squadra sfruttando l’esperienza e la leadership di giocatori che hanno già calcato palcoscenici importanti come Ayton, Williams III.
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