Guida ai Detroit Pistons 2024-2025
Il record negativo dell’anno scorso non sembra aver smosso nulla a livello dirigenziale, con l’ennesima stagione triste alle porte
Dopo lo storico record di sconfitte consecutive, i Detroit Pistons si affacciano ad un’altra stagione senza pretese, nella quale barcamenarsi pigramente nell’ottica di ricevere scelte per il prossimo promettente Draft.
Il roster quest’anno è cambiato parecchio, accogliendo i contratti pesanti di Tim Hardaway Jr e Tobias Harris, mandati a svernare dal povero coach JB Bickerstaff.
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Giocatori chiave
Cade Cunningham (G, 13.0 CR.) ha dimostrato sin qui poco rispetto a quelle che erano le aspettative che si portava dietro da rookie: un bel giocatore “da statistiche”, viste le medie invidiabili, ma poco altro: le percentuali ondivaghe, la partecipazione difensiva del tutto inesistente e l’essere stato il volto in negativo della losing streak sono alcuni degli indizi che raccontano quello che a Cade ancora manca. Il contesto non aiuta per niente, sia chiaro, ma un po’ di leadership in più è lecito attendersela.
Jalen Duren (C, 14.0 CR.) costituisce il prototipo del centro moderno, con mezzi atletici e competenza tattica davvero spiccati, pur avendo disputato due sole stagioni in NBA. Nel mare di giocatori presenti a Detroit, lui rappresenta senza dubbio quello con il potenziale maggiore in squadra, pur dovendo limare difetti come la tenuta fisica e i frequenti problemi di falli.
Possibili sorprese
Simone Fontecchio (A, 9.0 CR.) è stato fenomenale nel colmare il vuoto di leadership di questo gruppo, imponendosi sin dal suo arrivo come titolare fisso e gestore di tiri pesanti; lo staff lo ha confermato in quintetto anche per la stagione che si appresta ad iniziare, quindi non possiamo esimerci dal consigliarvelo.
Jaden Ivey (G, 9.5 CR.) sta pian piano guadagnando credibilità in termini di gestione dei possessi e shooting selection, molto migliorate rispetto a due stagioni fa. L’infortunio di Ausar Thompson è un’ulteriore garanzia di minutaggio; e se alla fine il prossimo volto della franchigia diventasse lui?
Visto che ci siamo sbilanciati, vogliamo farlo del tutto: Paul Reed (A, 6.5 CR.) a Philadelphia non ha inciso per nulla o quasi, pur lasciando intravedere qualcosina di interessante. Va preso con le pinze, ma, visto che Stewart non ci sembra propriamente un fenomeno, secondo noi potrebbe ritagliarsi uno spazio di rilievo; a pochi crediti, alla lunga pagherà.
Giocatori da evitare
Il già citato Isaiah Stewart (A, 8.5 CR.), stando alle parole di Bickerstaff, giocherà prettamente da centro: tradotto, sarà la riserva di Duren e avrà meno minuti; il rapporto con la franchigia sembra inoltre incrinato e sembra lecito attendersi sviluppi futuri su potenziali trades che lo riguardino.
Tobias Harris (A, 10.5 CR.) è uno di quei casi da “tutto o niente”: allontanato con polemiche da Phila, qui potrebbe riscattarsi o chiudere definitivamente la sua carriera ad alti livelli, senza troppe vie di mezzo.
Visto il costo elevato e le tante potenziali alternative (magari più giovani e che possano costituire un asset importante per il futuro…), secondo noi puntare su di lui costituisce un rischio da non correre.
Probabile quintetto:
G: Cade Cunningham – 13.0 Crediti
G: Jaden Ivey – 9.5 Crediti
A: Tobias Harris – 10.5 Crediti
A: Simone Fontecchio – 9.0 Crediti
C: Jalen Duren – 14.0 Crediti
Power Ranking
Come avviene ormai da anni, non ci aspettiamo di vedere nulla da Detroit. La scelta di Bickerstaff come coach, dopo essersi sobbarcati oltre 80 milioni di contratto da dare a Monty Williams, la dice lunga sulle ambizioni pari a zero della franchigia, che punta esclusivamente a far crescere i giovani e ad ottenere scelte future al Draft. Bisognerà anche capire quanto tempo i talenti saranno disposti ad attendere, prima che dall’alto venga deciso di iniziare a fare sul serio…
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