Danny Green “boccia” JJ Redick e prende come esempio Russell Westbrook

Danny Green, ospite al The Draymond Green Show, ha espresso le sue perplessità sul possibile nuovo coach dei Lakers

Danny Green The Draymond Green Show

Sembrava ormai quasi certo che J.J. Redick sarebbe diventato il nuovo allenatore dei L.A. Lakers per la prossima stagione. Negli ultimi giorni, però, le voci che indicano Dan Hurley, attuale coach degli UConn, come il favorito per il ruolo, si sono intensificate.

Allenare i Lakers non è assolutamente facile e Danny Green, ospite al “The Draymond Green Show”, ne ha parlato in modo molto chiaro:

Penso che JJ meriti un’opportunità come allenatore, ma non sono sicuro se il lavoro con i Lakers sia adatto a lui. Allenare i Lakers è un compito arduo. Finché non ti ritrovi lì, non puoi capire quanto sia speciale quella pressione: è un tipo diverso di pressione

Danny Green

L’ex giocatore dei Lakers ha continuato il discorso, utilizzando l’esperienza di Russell Westbrook come esempio per illustrare il suo punto di vista:

Ho visto anche i giocatori più duri, come Russell Westbrook, affrontarla. Non c’è nessuno in questo campionato che conosca che sia mentalmente forte quanto lui. Porta con sé una sicurezza incredibile e non gli importa di chi dice qualcosa. Eppure, a Los Angeles sembrava una persona diversa

Danny Green

L’attuale ala dei 76ers non sembrerebbe particolarmente convinto insomma, che iniziare la propria carriera da allenatore, in un ambiente come quello losangelino sia la scelta più saggia. Lui che quello stesso ambiente l’ha vissuto da dentro in maniera molto particolare, avendo vinto in gialloviola il Titolo NBA nella bolla.

Quelle luci, quell’organizzazione e quei tifosi sono un mondo a parte, possono davvero cambiarti. Potrebbero distruggere alcune persone o trasformarle completamente, influenzando la loro carriera. Per JJ, che sarebbe alla sua prima esperienza come allenatore, non sono sicuro che i Lakers siano il contesto ideale in cui iniziare

Danny Green

Ora la palla passa nelle mani degli stessi Lakers, i quali dovranno decidere a chi affidare l’arduo compito di rilanciarli dopo la stagione sottotono appena conclusa.

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