Paul George: “A questo punto non si tratta solo di vincere un Titolo NBA”

Nel suo stesso podcast, Paul George racconta quale sia il suo personale obbiettivo per gli anni a venire

Paul George

Dieci giorni. Questo è il tempo che i Los Angeles Clippers dovranno ancora attendere prima di scoprire se una delle loro stelle, Paul George, eserciterà la player option per la stagione 2024-25 a $48.7 milioni.

L’ormai 34enne ex Pacers, nella stagione appena conclusasi ha tenuto delle medie pari a 22.6 punti, 5.2 rimbalzi, 3.5 assist, 1.5 palle recuperate a partita tirando con il 47.1% dal campo, 41.3% da tre e 90.7% dalla lunetta.

Il co-conduttore del podcast di cui George è proprietario, Podcast P, nell’episodio di mercoledì, ha rivolto allo stesso giocatore una domanda sul suo futuro da giocatore, chiedendogli quale sia la sua priorità da qui in avanti con l’avvicinamento della fine della sua carriera.

Voglio dire, sicuramente voglio contribuire a vincere, ma a questo punto non è necessariamente solo una questione di vincere un campionato. Non si tratta nemmeno di inseguire un titolo. Quello che sto cercando è giocare il giusto stile di basket

Paul George

Una dichiarazione sicuramente controversa la sua. Non è infatti particolarmente comune che un giocatore risponda così quando interrogato in merito ai propri obiettivi professionistici: solitamente le risposte più blasonate sono il Titolo NBA o un buon contratto.

Questa dichiarazione ha suscitato malumore tra i tifosi dei Clippers. Essi sono preoccupati dal fatto che le loro stelle sembrino meno interessate alla vittoria del tanto agognato Larry O’Brien Trophy, alimentando dubbi sul loro impegno verso l’obiettivo finale di vincere il campionato.

E se ci fosse un’altra chiave di lettura? I Clippers sono stati eliminati al primo turno dei playoff NBA da parte dei Dallas Mavericks, principalmente a causa delle prestazioni altalenanti e dei continui problemi fisici delle loro stelle.

Forse Paul George ha evitato di menzionare esplicitamente il titolo per alleggerire la pressione su di sé e sulla squadra. Potrebbe essere che, quando parla di ‘giocare il giusto stile di basket’, si riferisca in realtà a offrire prestazioni che permettano alla squadra di arrivare fino in fondo?

Questo ce lo dirà solo il tempo, intanto appuntamento tra 10 giorni per scoprire se il prossimo anno indosserà ancora la maglia dei Clippers.

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