DJ Burns giocherà la Summer League NBA con i Cavs

La rivelazione del torneo NCAA DJ Burns giocherà la Summer League con la divisa dei Cleveland Cavaliers per cercare di mettere in mostra tutte le sue qualità e strappare un contratto per la prossima stagione

DJ Burns Indiana Pacers

Arriva meritatamente la grande occasione per DJ Burns di mettere in mostra le proprie qualità con una canotta NBA indosso. Il giocatore undrafted, ex centro o ala grande degli NC State Wolfpack, si aggregherà al roster dei Cleveland Cavaliers per giocare al meglio le sue carte in Summer League e cercare una conferma a lungo termine che gli possa permettere di calcare parquet ancor più prestigiosi nel prossimo futuro.

DJ Burns è senza dubbio la rivelazione dell’ultimo torneo NCAA. La sua folle run durante la March Madness ha attirato gli sguardi di tanti appassionati della palla a spicchi, rapiti dal suo strapotere fisico e dalla delicatezza straordinaria delle sue mani. Un corpo così massiccio rappresenta spesso un limite ingombrante nel basket ad alti livelli, eppure sembra proprio che Burns sia riuscito a fare di esso la sua arma in più nella lotta nei pressi del ferro avversario.

Dopo prestazioni altisonanti come quelle archiviate contro gli Oakland Golden Grizzlies e i Duke Blue Devils, partite rispettivamente chiuse con 24 e 29 punti a referto, diversi opinionisti e giocatori della lega hanno speso parole al miele circa le doti tecniche imprevedibili del ragazzo di NC State, primo tra tutti il tre volte MVP Nikola Jokic.

È incredibile. Penso abbia davvero molto talento, soprattutto con la sua mano mancina. Poi i suoi compagni paiono divertirsi molto a giocare con lui. Dev’essere un bravissimo ragazzo

Nikola Jokic

Ricevere un elogio del genere da parte di un giocatore come Jokic non può che elevare lo status di un giovane prospetto come Burns, che negli anni del liceo era considerato il terzo miglior prospetto dello stato del South Carolina, dietro solo a due ragazzi dal nome vagamente conosciuto, trattasi di Zion Williamson e Ja Morant.

Le medie con cui DJ Burns ha chiuso il torneo NCAA recitano 16.2 punti a partita, 4.2 rimbalzi e 3.6 assist; tuttavia, le mere statistiche non posso spiegare nella totalità il bagaglio tecnico di un giocatore così fuori dai canoni ai quali siamo abituati. I 3.6 assist sono un indizio circa la sensibilità delle sue mani, che è squisitamente apprezzabile nel momento in cui si trova a dover appoggiare al tabellone con tutta la pressione della difesa sulle spalle.

I limiti al momento sono rappresentati da una elevazione in salto non eccezionale e da un tiro dalla distanza praticamente assente. La percentuale di realizzazione dal campo, nonostante tutto ciò, recita comunque quasi 60% e questo, unito alla sua ampia visione di gioco, sembra renderlo ugualmente un imprevedibile cheat code per il basket statunitense.

I paragoni fatti circa la sua corporatura importante, durante la stagione regolare si parlava di 125 kg per 2.06 m di altezza, in rapporto all’incredibile tocco da pianista di cui è dotato lo associavano a Zach Randolph.

Burns e Randolph sono di dimensioni simili – Burns è 206 cm per 125 kg. mentre Randolph era 206 cm per 113 kg. – e hanno lo stesso tocco morbido e gioco di piedi d’élite. Questo non vuol dire che Burns sarà il nuovo Randolph della NBA. Randolph è stato un due volte All-Star che ha una tenuto una media di 16.6 punti e 9.1 rimbalzi durante la carriera, con cinque stagioni in cui ha avuto una doppia-doppia di media da 20 punti. Contando anche 17 stagioni all’attivo nella lega. Questo è più un confronto di statura e stile di gioco che una proiezione di chi potrebbe diventare Burns

Kyle Irving su Sporting News

Nonostante l’etichetta di undrafted, DJ Burns si presenta ai blocchi di partenza della Summer League con tutte le attenzioni dei fan addosso. Alcuni aggiornamenti riportano che dalla fine del torneo NCAA abbia lavorato molto in palestra, arrivando a perdere circa 20 kg, a dimostrazione anche del tipo di mentalità che accompagna il giocatore.

Non resta che attendere il verdetto del campo e sperare che a suon di prestazioni convincenti riesca a strappare un contratto che ci permetta di apprezzarlo anche sui campi NBA nel corso della prossima regular season.

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