Mercato NBA, Episodio 2: nuovi Sixers e vecchi Lakers

Il mercato dei Lakers, escluso il rinnovo di LeBron James, stenta a decollare, mentre i 76ers si preparano a diventare grandi

LeBron-James-Lakers-Record

Dopo i grandi botti di inizio free agency, le ultime ore di Mercato NBA ci hanno portato una valanga di trasferimenti “minori” e soprattutto tanti rinnovi di contratto, a partire da quello attesissimo di Sua Maestà LeBron James.

Rinnovi stellari

Per tanti giocatori, dopo le fatiche della stagione, la free agency è il momento ideale per battere cassa: ha afferrato il concetto alla lettera Jayson Tatum, che ha firmato nientemeno che il contratto più ricco della storia della lega. Accanto a lui i Celtics hanno fatto uno sforzo considerevole per trattenere Derrick White, vero grimaldello della corsa all’anello del mese scorso.

In altri lidi possiamo elencare tantissimi altri rinnovi di contratto di giocatori importanti, come Donovan Mitchell a Cleveland, Tyrese Maxey ai Sixers, Bam Adebayo a Miami e soprattutto quello attesissimo del Re, di cui parleremo a breve.

Prendono forma i nuovi Sixers

Da quanti anni sentiamo dire ad emissari di Phila che è giunto il momento di diventare una vera contender? Se è vero che i tentativi precedenti non sono mai stati troppo credibili, va anche detto che dalla prossima stagione avranno a disposizione un armamentario tutto nuovo per provarci.

Oltre al sopracitato rinnovo di Maxey, che ha raggiunto picchi di rendimento elevatissimi in stagione, e all’ormai noto approdo di Paul George, la dirigenza ha puntato con decisione al mercato dei free agents per acquistare Andre Drummond come vice-Embiid e l’espertissimo Eric Gordon, che sostituirà virtualmente il partente Hield.

Insomma, la squadra sembra veramente di tutto rispetto, senza particolari difetti strutturali all’apparenza e con alternative validissime ad un quintetto stellare: siamo certi che Embiid e compagni sapranno farci divertire l’anno prossimo.

Rinnova LeBron, ma quante occasioni perse in casa Lakers

Alla faccia del taglio di stipendio! Le premesse per il rinnovo con i Lakers, nell’aria da tempo, erano di una decurtazione del salario di LeBron James per favorire l’ingresso in squadra di un altro top player, vista la difficile situazione contrattuale dei gialloviola. Il risultato è un contratto da 104 milioni in 2 anni (stipendio annuo tra i top 5 della lega), che complica enormemente la vita a Rob Pelinka e colleghi.

I Lakers hanno serenamente lasciato passare davanti a loro una trafila di free agents importanti e notoriamente graditi a LeBron, da Klay Thompson a James Harden, passando per Chris Paul e Paul George. Viste le cifre favorevoli a cui sono andati via tanti di questi, lo scenario più probabile appare quello di una resa da parte del Re, che non è riuscito ad attivare i piani di rinforzo della dirigenza e ha finito per “accontentarsi” di firmare alla somma più alta possibile.

A questo punto i Lakers si ritrovano con i rookies Bronny James e Dalton Knecht come uniche novità dalla passata stagione, che ha evidenziato per l’ennesima volta l’incompletezza del roster dei gialloviola nell’ottica di competere per il titolo.

Se a questo sommiamo il fatto che il nuovo capo allenatore, JJ Redick, rimane pur sempre un esordiente in panchina, sembrano intravedersi tutte le premesse per l’ennesima stagione fallimentare.

Leggi anche

Loading...