Mercato NBA, Episodio 3: tanti modi di rinnovare

In un mercato fossilizzato dalle imminenti Olimpiadi, a muoversi sono soprattutto giocatori in scadenza di contratto

Jalen Brunson mostra la sua maglia #11 durante la presentazione ufficiale da giocatore dei New York Knicks

A causa dello stallo del mercato NBA dovuto alla partenza degli Avengers di Team USA verso Parigi, oggi ci occupiamo di alcuni rinnovi contrattuali, che vedono interessati tanti big in giro per la lega.

Ci vorrebbero più Brunson…

La notizia fresca di giornata riguarda lo strano rinnovo di Jalen Brunson, che ha deciso di rifiutare il supermax da quasi 270 milioni di dollari in 5 anni offerti dai New York Knicks per poi negoziare un prolungamento quadriennale da 156 milioni complessivi.

Dov’è la stranezza? Facendo due rapidi calcoli, si evince che JB, con questa opzione, rinuncerà a 37.1 milioncini nelle prossime 3 stagioni.

Il risparmio di questa ingente cifra a estremamente comodo ai Knicks, garantendo loro una maggior flessibilità salariale per il mantenimento e rafforzamento del roster attuale. Insomma, un bel gesto di riconoscenza del numero 11, che sicuramente si sarà ricordato di quando NY fece follie per assicurarselo nell’immediato post-Dallas.

… in un mondo di Paul George

Continua inesorabilmente la telenovela riguardo gli ultimi mesi di Paul George ai Los Angeles Clippers: l’ormai ex numero 13 bianconero ha spiegato nel suo podcast le dinamiche che lo hanno portato all’addio e al conseguente approdo a Philadelphia.

Tra i tanti passaggi grotteschi del racconto, la cosa che salta all’occhio della critica riguarda il fatto che, prima PG ha provato ad ignorare il fatto che il suo contratto fosse in scadenza, in attesa di prime mosse da parte della dirigenza, salvo poi rifiutare il prolungamento offerto solo perché economicamente inferiore del contratto di un Kawhi Leonard ormai lontano parente del giocatore arrivato in California nel 2020.

A fare le spese di tutta questa diatriba sono stati ovviamente i Clippers, che non hanno avuto nemmeno il margine temporale per imbastire una sign&trade che coinvolgesse George, visto che la sua trattativa con i Sixers era già impostata da mesi.

I Kings si rinforzano con DeRozan

Dopo la grande annata 2022-2023 era lecito attendersi qualcosa di più dai Sacramento Kings di coach Mike Brown, che hanno faticato terribilmente a trovare continuità di rendimento in Regular Season.

Il rinforzo ideale era proprio uno specialista da 82 partite come DeMar DeRozan, che non faceva più parte dei piani di rebuilding dei Bulls ed era disponibile a prezzo di saldo sul mercato: le perdite di Harrison Barnes e Chris Duarte sono onestamente impalpabili, mentre l’arrivo del numero 11 rischia seriamente di accrescere il livello di Sacramento.

Se nella ormai passata stagione i Kings hanno avuto più di qualche problema nel portare a casa vittorie punto a punto, aggiungere un giocatore letale in quelle circostanze come DeRozan a De’Aaron Fox, Clutch Player of the Year 2023, dovrebbe dare una gran mano.
Insomma, non sarà una mossa che li renderà contender o simili, ma a noi questa firma intriga parecchio.

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