Il pagellone del Mercato NBA: Atlantic Division
Cominciamo a valutare il mercato delle squadre NBA, partendo dalle squadre della Atlantic Division: tutti alla caccia dei Boston Celtics
L’offseason NBA è iniziata da un mese, ed è già possibile valutare i movimenti di mercato effettuati dalle squadre, poiché per la maggior parte delle franchigie i principali affari sono già stati conclusi.
Il nostro ‘pagellone’ partirà oggi dalle squadre che appartengono all’Atlantic Division, ovvero: Boston Celtics, Philadelphia 76ers, New York Knicks, Toronto Raptors e Brooklyn Nets.
Boston Celtics: Voto 7
- Estensioni: Jayson Tatum, Derrick White, Luke Kornet, JD Davidson, Neemias Queta, Xavier Tillman.
- Firme: Ron Harper Jr.
- Draft pick: Baylor Sheierman.
- Cessioni: Oshae Brisset, Svi Mykhailiuk.
I Boston Celtics avevano poco da fare questa offseason, vista la grande cavalcata al titolo dell’anno appena concluso. Brad Stevens ha quindi deciso di riconfermare quasi tutti i giocatori della squadra e di blindare Derrick White e Jayson Tatum (che ha firmato il contratto più ricco di sempre), i cui contratti scadevano rispettivamente nel 2025 e nel 2026
Importante è il ritorno di Xavier Tillman, che ha dimostrato di saper dare minuti di qualità durante i playoff, specialmente quando Porzingis si è infortunato.
- Obiettivi: lottare per vincere il titolo NBA per il secondo anno consecutivo, partendo dalla pole position.
Philadelphia 76ers: Voto 9
- Estensioni: Tyrese Maxey, Kelly Oubre Jr, K.J. Martin, Kyle Lowry.
- Nuovi arrivi: Paul George, Andre Drummond, Eric Gordon, Caleb Martin, Justin Edwards.
- Draft Pick: Jarred McCain, Adem Bona.
- Cessioni: Tobias Harris, Robert Covington, Nicolas Batum, Mo Bamba, Buddy Hield, De’Anthony Melton, Cameron Payne, Paul Reed.
I Sixers hanno fatto una vera e propria rivoluzione, migliorandosi in quasi tutti gli aspetti. Daryl Morey è riuscito a portare a Philadelphia Paul George, che, insieme a Embiid e Maxey, forma uno dei big three più interessanti della prossima stagione NBA.
Nonostante il contratto monstre di Paul George, Philadelphia è riuscita ad allungare la rotazione con l’arrivo di ottimi giocatori come Caleb Martin, Eric Gordon e Andre Drummond, che potrà dare un po’ di respiro a Embiid durante la regular season. Una possibile sorpresa della stagione potrebbe essere il rookie Jarred McCain, una guardia 3&D che, dopo aver mostrato prestazioni molto interessanti in Summer League, potrebbe trovare spazio anche nella regular season.
- Obiettivi: se gli infortuni dovessero lasciare in pace Embiid e George, Philadelphia potrebbe lottare per essere la seconda forza ad Est e insidiare il trono dei Boston Celtics campioni in carica.
New York Knicks: Voto 8.5
- Estensioni: Jalen Brunson, OG Anunoby
- Firme: Cameron Payne, Mikal Bridges, Keita Bates Diop
- Draft Pick: Pocome Dadiet, Tyler Kolek, Ariel Hukporti
- Cessioni: Precius Achiuwa, Bojan Bogdanovic, Alec Burks, Isaiah Hartenstein, Shake Milton, Duane Washington Jr, Jacob Toppin, Dequan Jeffries, Mamadi Diakite, Charlie Brown Jr.
New York, dopo la passata stagione, ha deciso di fare un ‘all in’ per ottenere Mikal Bridges, cedendo ben sei scelte future al primo giro. Sacrificare il futuro ha permesso ai Knicks di acquisire il giocatore di cui avevano bisogno per fare un ulteriore salto di qualità, che si inserisce perfettamente nel sistema di Thibodeau, formando con Anunoby una coppia di difensori straordinaria. Tuttavia, il vero colpo è stato l’estensione a ribasso di Jalen Brunson, che ha rinunciato a 113 milioni di dollari per liberare spazio salariale alla franchigia nelle prossime stagioni.
L’unico neo dell’offseason di New York è stata la perdita di Hartenstein, che era diventato un giocatore chiave nel sistema della squadra. Per il momento, Mitchell Robinson sarà il nuovo centro titolare, ma non sono escluse trade per migliorare la squadra, che potrebbero coinvolgere lo stesso Robinson o, più probabilmente, Julius Randle.
- Obiettivi: lottare per essere la seconda forza ad Est con Philadelphia, con l’incognita degli infortuni a causa delle rotazioni sempre molto ridotte che Thibodeau utilizza anche in regular season.
Toronto Raptors: Voto 5
- Estensioni: Scottie Barnes, Immanuel Quickley, Garret Temple
- Firme: Davion Mitchell, Sasha Vezenkov, Jamison Battle, Branden Carlson
- Draft Pick: Ja’Kobe Walter, Jamal Shead, Jonathan Mogbo, Ulrich Chomche
- Cessioni: Jaden Mcdaniels, Mouhamadou Gueye, Jordan Nwora, Gary Trent Jr, Malik Williams
Le mosse dei Toronto Raptors lasciano perplessi, poiché non è chiaro quale strada intendano seguire. I giocatori cardine sembrano essere Scottie Barnes e Immanuel Quickley, come evidenziato dalle ricche estensioni che hanno firmato. Il resto del roster è un grosso punto interrogativo e la sensazione è quella di aver perso un’altra occasione per ricominciare da zero, preferendo rimanere nella mediocrità degli ultimi anni.
- Obiettivi: aggirarsi tra la nona e la dodicesima posizione, essendo troppo forti per tankare, ma troppo deboli per competere.
Brooklyn Nets: Voto 7.5
- Estensioni: Nic Claxton, Trendon Watford
- Firme: Bojan Bogdanovic, Mamadi Diakite, Shake Milton
- Draft Pick: –
- Cessioni: Keita Bates Diop, Mikal Bridges, Jacobi Gilyard, keon Johnson, Dennis Smith, Lonnie Walker
Al contrario dei Toronto Raptors, i Brooklyn Nets hanno deciso di ricominciare da zero, vista la loro limitata possibilità di competere ad alto livello. L’addio doloroso di Mikal Bridges ha fruttato ben sei scelte al draft, che, unite a quelle ottenute per Kevin Durant, portano i Nets ad avere un numero considerevole di pick. Queste picks, insieme a quelle recuperate dalla trade per James Harden, potrebbero rivelarsi utili in futuro per acquisire giocatori di alto livello.
La quantità di scelte al draft potrebbe ulteriormente aumentare nelle prossime settimane, poiché giocatori come Finney-Smith e Cam Johnson hanno una grande appetibilità sul mercato delle contender.
- Obiettivi: perdere il maggior numero possibile di partite per avere una chance di acquisire Cooper Flagg (grande protagonista del Training Camp di Team USA) al draft 2025. Nella Grande Mela, la strategia sembra essere molto chiara.