Steph Curry: “Non dobbiamo forzare una Trade”

Steph Curry lancia un messaggio al Front Office, suggerendo di non compiere Trade che potrebbero mettere a rischio il futuro della franchigia

Stephen-Curry

Dopo la sconfitta in casa dei Toronto Raptors per 101-104, Stephen Curry vorrebbe sicuramente vedere la squadra migliorare, ma parlando ai media nello spogliatoio della Scotiabank Arena, lancia anche un messaggio al Front Office.

Mancano poco meno di tre settimane alla fine del mercato – la deadline è il 6 febbraio -, Curry sa che la squadra ha la necessità impellente di migliorare per restare competitiva nella Western Conference, ma suggerisce al Front Office di non fare mosse scellerate.

Esiste una responsabilità nel mantenere la franchigia in una buona posizione a lungo. Se ci fosse una situazione che avesse senso per il nostro team, sono abbastanza sicuro che ne saremmo a conoscenza. È così che abbiamo sempre operato

Stephen Curry

Il messaggio di Steph Curry, autore di 26 punti con 7 rimbalzi e 7 assist contro i Raptors, è chiaro: la squadra non può mettere a repentaglio il proprio futuro. Significa che Golden State abbonderà l’idea di correre dietro a una stella da affiancare a Curry? Lo scopriremo a mercato in corso. Tra le stelle candidate ad approdare a San Francisco c’era Jimmy Butler, ma pare che le squadre interessate alla stella degli Heat abbiano interrotto le trattative con Miami.

Non possiamo compiere trade disperate o mosse affrettate che impoveriscono il futuro. Abbiamo la responsabilità di garantire che la franchigia rimanga in una buona posizione, assicurandoci di lasciarla in un posto stabile e solido quando avremo finito

Stephen Curry

Probabilmente i Warriors si muoveranno sul mercato non per aggiungere un big, ma per allungare la rotazione della squadra senza muovere i propri giovani. Non possono prendere decisioni affrettate in ottica di una Trade, soprattutto se ciò comporta rinunciare al proprio young core o scelte al draft.

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