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Devin Booker sul Game Winner: “Lo schema era per Durant”

Per la prima volta da novembre, i Phoenix Suns hanno conquistato quattro vittorie di fila, grazie a Kevin Durant e al game-winner di Devin Booker

Devin-Booker

L’ultimo match di regular season tra i Phoenix Suns e i Milwaukee Bucks, terminato 110-108 per la franchigia dell’Arizona, ha avuto tra i protagonisti Devin Booker, autore del game-winner contro Giannis e compagni.

Il miglior realizzatore della storia dei Suns ha chiuso la partita con 19 punti, 12 assist e 7 rimbalzi. Nonostante una serata complicata in termini di efficienza (7/18 dal campo e 0/5 da tre), Booker è riuscito a cambiare le sorti del match con un ultimo quarto di altissimo livello.

Ottima prova anche per l’altra superstar della squadra, Kevin Durant, che ha messo a referto 38 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e un impressionante 7/9 da tre punti. Numeri che dimostrano come, nonostante i quasi 37 anni, KD non abbia alcuna intenzione di arrendersi al tempo, continuando a fare la differenza nella lega di basket più competitiva al mondo.

Il match è stato caratterizzato da un’intensità da Playoff NBA e da continui sorpassi e controsorpassi, con entrambe le squadre che si sono battute fino all’ultimo secondo. Alla fine, è stato Devin Booker a risolvere la situazione per i Phoenix Suns, con un game winner che ha regalato loro la quarta vittoria consecutiva.

Queste le sue parole nel post partita:

In realtà, l’ultima giocata era per KD, l’avevamo provata anche con Kerr alle Olimpiadi. Ma alla fine, grazie a ottimi blocchi e schermi, sono comunque riuscito a chiuderla

Devin Booker

Nonostante un inizio di stagione tutt’altro che semplice, questo filotto di vittorie ha permesso ai Suns di agganciare il decimo posto nella Western Conference.

La qualità del roster dei Suns non è mai stata messa in discussione, e un loro possibile ingresso ai playoff NBA rappresenterebbe una minaccia per molte squadre della Western Conference. Affrontare una formazione composta da Booker, Durant, Bradley Beal, Nick Richards, Grayson Allen, Royce O’Neal e Tyus Jones già al primo turno sottolineerebbe l’incredibile competitività della conference, con una squadra capace di fare la differenza contro chiunque.

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